L’Ecomuseo della Val di Peio «Piccolo Mondo Alpino» che coincide nella sua estensione con la Val di Peio, promuove a livello locale e di valle attività volte alla crescita culturale e alla formazione della comunità, alla conservazione dei saperi e della memoria storica, alla preservazione e valorizzazione del paesaggio e a tutto ciò che possa contribuire ad un progetto di sviluppo sostenibile e condiviso dalla comunità. L’Ecomuseo Piccolo Mondo Alpino si presenta ricco di itinerari culturali, storici ed architettonici. I temi su cui si concentra sono: l’Anima, il Sacro, l’Acqua, i Minerali, il Legno, il Pane, il Formaggio, il Lino, la Lana, la Grande Guerra.
L’ex scuola elementare del paese di Celentino è stata trasformata dai volontari nella Casa dell’Ecomuseo, sede amministrativa dell’Ecomuseo della Val di Peio, luogo di incontri, laboratori e mostre. L’esposizione permanente degli attrezzi per la lavorazione tradizionale del lino consente al visitatore di scoprire le varie fasi della trasformazione della fibra, dalla semina al tessuto. Il «Laboratorio Permanente di Tessitura Gianni Rigotti», una sala interamente rivestita di cirmolo, con un grande telaio tradizionale e numerosi telai didattici, è a disposizione per corsi di tessitura e lavorazione delle fibre tessili. La sala Lana e Aromi è dedicata alla lavorazione della lana infeltrita e all’essiccazione delle erbe officinali dell’annesso «Orto dei Semplici», dove si contano fino a settanta varietà fra erbe, piante e cereali.
Sul colle chiamato Castello, in un punto isolato di grande impatto visivo, sorge la chiesa di Santa Lucia, la più antica della valle, eretta per volont à dei minatori. Il campanile in pietra era affrescato con un’imponente figura di San Cristoforo, ormai irrimediabilmente danneggiata dalle intemperie.
Le fonti minerali impiegate
a fini terapeutici hanno
permesso lo sviluppo di
una stazione di cura che
nel tempo si è specializzata
nel trattamento di vari
disturbi delle articolazioni,
dei muscoli, delle vie
respiratorie, della
circolazione e delle vie
urinarie con un’ampia
gamma di proposte
curative e di benessere
che valorizzano le
proprietà salutari delle tre
sorgenti minerali, l’Antica
Fonte (medio – mineralecarbonica ferruginosa),
la Nuova Fonte (minerale,
bicarbonato- calciomagnesica) e la Fonte
Alpina (oligominerale). Il
centro termale è un’oasi
di benessere, dove, con percorsi di cura
accompagnati da standard
qualitativi elevati,
è possibile
ritrovare il proprio equilibrio
psico-fisico attraverso un
piacevole coinvolgimento
emotivo e sensoriale.
Il museo, collocato all’interno della
vecchia segheria di Celledizzo, conserva
l’ultimo impianto che l’ha vista funzio
–
nante fino alla fine degli anni ’60 del
secolo scorso.
La segheria, pur essendo alimentata
a energia elettrica, mantiene l’impianto
e i meccanismi tipici della segheria vene
–
ziana. Nel museo è ricostruita la povera
stanza del segòt e sono esposti gli attrezzi
tradizionali utilizzati per la lavorazione
del legno, dall’abbattimento delle piante alle realizzazioni artistiche. Alcuni pannelli
illustrano le modalità di avvallamento
del legname e raccontano quanto fosse
faticoso, e a volte pericoloso, il lavoro dei
boscaioli (borari) e dei segantini (segòti).
Il museo in luglio e agosto è aperto con
visite guidate due volte alla settimana, o,
a richiesta, in qualsiasi periodo dell’anno.
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